INK’S CORNER: Pensione Tersicore di Marco D’Aponte

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Si torna a parlare di fumetti con “Pensione Tersicore”, tratto dal romanzo di Gianna Baltaro, riadattato a fumetto da Marco D’Aponte e pubblicato da Golem Edizioni.

Tratto dal romanzo di Gianna Baltaro

Acquistalo subito: Pensione Tersicore

Editore: Golem Edizioni
Genere: Fumetto
Disegni: Marco D’Aponte

Prezzo: € 15,00
Pagine: 136

Nel quartiere di Borgo Po, tra la maestosa Gran Madre e un vago profumo di glicine, si celano segreti e verità infangate e sanguinose. Un attore teatrale viene ucciso nel suo camerino la sera della prima. Andrea Martini, da spettatore in platea, si trova suo malgrado coinvolto nelle indagini. Chi poteva desiderare la morte di Oscar Parini, tanto affascinante e talentuoso, quanto ambiguo e inaffidabile? L’ex commissario non ha dubbi: il colpevole è uno degli ospiti della Pensione Tersicore, locanda da sempre frequentata da artisti in tournée, ma cogliere in fallo chi è abituato a recitare un copione è una sfida tutt’altro che semplice… E quando una giovane vita innocente è spezzata lungo le placide rive del fiume, il mistero si infittisce.

Dopo una settimana decisamente da archiviare eccolo giungere il venerdì, la luce del faro in mezzo alla nebbia più fitta. Oggi sul mio tavolino vi è appoggiato un compagno di viaggio decisamente nelle mie corde, un fumetto tratto dal romanzo di Gianna Baltaro, giornalista e giallista, madre del commissario Andrea Martini, protagonista di una serie di romanzi che non vedo l’ora di recuperare. Al suo fianco c’è il fumettista Marco D’Aponte, che scegliendo come metodo di rappresentazione di quest’opera il fumetto, è riuscito a dare nuova vita e un particolare spessore alle vicende nate dalla penna dell’autrice.

Questa combinazione di intelletti ha portato alla creazione di una magnifica opera, più unica che rara. Un tuffo nella Torino degli anni Trenta resa tangibile dal tratto preciso di D’Aponte. Il progetto in questione parte dalla passione del fumettista di realizzare un’opera basata sui romanzi di Gianna Baltaro, dove per la prima volta il commissario protagonista delle indagini ha un vero e proprio volto, studiato a tavolino da entrambi gli autori e immerso nel vivo delle sue avventure.

L’ambientazione stessa di quest’opera la rende facilmente traducibile in fumetto, il teatro con tutte le sue luci e ombre, le scenografie, il suo sipario e le quinte è il posto giusto per mettere in scena un caso che tenga incollato il lettore alle pagine, vignetta dopo vignetta, un colpo di scena dopo l’altro.

I personaggi protagonisti di questa storia sono carismatici e ben centrati, sono caratterizzati ognuno dal suo scopo, non soltanto nella loro psiche ma anche nella loro veste disegnata, dove si animano di vita propria, sembrano essere tutt’uno con la storia, come se non potessero avere un volto diverso da quello, la giusta faccia per il giusto sospettato.

In fondo è proprio questa la forza del fumetto, riuscire a tradurre la vita vera in qualcosa che le assomiglia, ma che in realtà è un tantino esagerata, quel poco che basta a far entrare i lettori in una dimensione magica che nonostante a volte non combaci perfettamente con la realtà di tutti i giorni, la rende allo stesso modo vivida e veritiera nella sua esasperazione.

Pensione Tersicore è un giallo brillante, scorrevole e affascinante, una lode a Torino e al teatro. Dietro le quinte di quest’ultimo, infatti, si consuma la tragedia: Oscar Parini, l’attore di punta, viene ritrovato morto nel suo camerino, una scena così composta che quasi sembra frutto di uno sceneggiato. Ogni cosa è al suo posto, quasi come se si fosse spento nel sonno, ma ovviamente nulla è come appare. Si sa gli attori sono persone volubili, spesso fragili nell’animo e sono in preda alle emozioni più forti, una caratterista peculiare che li porta ad avere moltissimi nemici. Nel caso del Parini era come se vivesse con un bersaglio disegnato sulla schiena, si aspettava da un momento all’altro che una qualsiasi delle conseguenze dei suoi innumerevoli vizi e problemi lo prendesse alle spalle e così è stato.

Per Andrea Martini comincia così una discesa nei meandri della più tragica delle opere teatrali: la vita di un attore che ormai non poteva più calcare le scene. Fra mille avvoltoi, pericoli incessanti e danni collaterali Pensione Tersicore si rivelerà un fuoco vivo per chiunque voglia immergersi nelle sue pagine.

 

 

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Golem Edizioni per la copia omaggio.

 

 

 

 

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